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Acqua minerale

Acqua di rubinetto Acqua in bottiglia Altre acque

Non esite al mondo alcuna risorsa importante per il genere umano e per l’ambiente quanto l’acqua. Essa costituisce dal 50 al 60% in peso del nostro corpo e interviene in tutti i processi vitali del nostro organismo: permette la digestione, l’elaborazione dei cibi e l’eliminazione delle scorie. Ogni giorno beviamo acqua o cibi a base di acqua per riempire le nostre riserve metaboliche.

Ma da cosa è composta l’acqua che beviamo? Possiamo fidarci di bere l’acqua di rubinetto o è meglio ricorrere all’acqua in bottiglia? E tra le numerose marche di acqua in vendita, quale scegliere?

Qui di seguito e nelle pagine correlate troverai le risposte a tutte queste domande.

Da cosa è composta l’acqua che beviamo?

La formula chimica dell’acqua è H2O, due atomi di idrogeno ed uno di ossigeno, ma come tale l’acqua esiste soltanto in forma distillata. Si avvicinano all’acqua distillata l’acqua piovana, la neve ed il ghiaccio. In natura l’acqua contiene, seppure in piccole tracce, dei minerali importanti per la nostra salute: si tratta di sali e oligoelementi sciolti durante i passaggi attraverso il suolo o il lungo percorso di ruscelli rocciosi.

Sali minerali e oligoelementi

Calcio (Ca)
Il calcio è uno degli elementi più comuni sulla superficie del nostro pianeta. E’ indispensabile nel nostro organismo per la costruzione di denti e ossatura, per la corretta coagulazione del sangue e per il buon funzionamento del sistema nervoso. Ioni calcio sono presenti in quasi tutte le acque sorgive e potabili e non sono noti effetti sulla salute causati dalle cosiddette acque dure, cioè particolarmente ricche di calcio e magnesio. Un eccesso di calcio può comunque alterare il sapore dell’acqua o causare problemi di incrostazioni in tubature o elettrodomestici. Se si utilizzano apparecchiature per la riduzione del contenuto di ioni calcio o magnesio dissolti nell’acqua (addolcitori) e’ importante che il contenuto di calcio non scenda al di sotto di 60 mg/l. Il consumo di acque carenti di calcio viene considerato un fattore di rischio per i disturbi coronarici.

Magnesio (Mg)
Il magnesio è, oltre al sodio e al calcio, tra i cationi maggiormente presenti nell’acqua potabile. Nell’uomo esso è importante per numerose funzioni metaboliche e per l’attività muscolare e nervosa. Il fabbisogno giornaliero pro-capite è di 150-500 mg.

Sodio (Na)
E’ un elemento diffusissimo sulla crosta terrestre e nella biosfera, anche se in natura non si trova quasi mai in forma pura, ma principalmente come sale (NaCl). Il nostro corpo contiene mediamente 100 g di sodio ed esso costituisce un importante regolatore metabolico degli stimoli nervosi e muscolari. A causa della nostra alimentazione molto ricca di sale sarebbe consigliabile bere acqua il cui valore sodico sia al di sotto di 20 mg/l, soprattutto nel caso di persone ipertese e bambini piccoli. Il consumo di sale nei paesi industrializzati è considerato molto al di sopra dei livelli consigliati (circa 3,9 g al giorno mediamente). Con l’assunzione di 2 litri d’acqua a 20 mg/l si arriva a 40 mg, intorno al 5% del totale assunto. Per ridurre il contenuto di sodio assunto giornalmente sarebbe quindi più logico e intelligente intervenire attraverso l’alimentazione, soprattutto consumando in casa esclusivamente sale marino integrale, più equilibrato e ricco di sali minerali, e riducendo al minimo il numero di piatti pronti dell’industria alimentare, sempre abbondanti di sale raffinato.

Cromo (Cr)
Il cromo è un oligoelemento importante per il nostro organismo, purchè non vengano superati determinati valori e l’elemento non si trovi in combinazioni tossiche o cancerogene (sempre dovute ad inquinamenti industriali). Non esistono al momento livelli di assunzione giornaliera raccomandati.

Rame (Cu)
Anche il rame è un elemento essenziale per la nostra salute ma tossico a livelli elevati. E’ raccomandato un fabbisogno giornaliero di 1,2 mg. Inquinamento da rame nell’acqua pò provenire dalla corrosione delle tubature in rame da parte di acque morbide e acide.

Ferro (Fe)
Un’alimentazione ricca di ferro è molto importante, soprattutto per i bambini e per le donne in età fertile. Il fabbisogno giornaliero raccomandato è di 10 mg. Normalmente il ferro è contenuto nell’acqua potabile in piccola quantità. L’OMS consiglia un valore massimo di 0.3 mg/l la CEE di 0.2 mg/l. Eventuali aumenti (sotto 200 mg/l) non sono comunque da considerarsi dannosi per la salute, anche se rendono l’acqua poco piacevole da bere e le conferiscono uno sgradevole colore rossuccio.

Cloro (Cl)
E’ un importante costituente dei liquidi organici ed è consigliabile un consumo giornaliero di 7-15 g di cloruro di sodio.

Manganese (Mn)
Il fabbisogno giornaliero di 2-3 mg è normalmente coperto dall’alimentazione. Un eccessiva concentrazione nell’acqua non è particolarmente dannosa, ma fa insorgere gli stessi problemi del ferro (problemi di gusto e colore sgradevoli).

Selenio (Se)
Nonostante sia considerato un elemento tossico se assunto in dosi elevate, è un importante antiossidante, utile per combattere i radicali liberi e quindi prevenire l’invecchiamento. Il fabbisogno giornaliero secondo la CEE è di 40 picog, un’eventuale carenza puo’ innalzare il rischio di tumori e di disturbi cardiovascolari.

Fluoro (F)
Per la salute di ossa e denti secondo alcuni il fluoro è utile, addirittura indispensabile, per altri è inutile in età adulta e comunque sempre rischioso, soprattutto se aggiunto.
Il fluoro è un alogeno ed e’ il piu’ elettronegativo degli elementi, pertanto reagisce facilmente con la maggior parte di essi. Nel 1945 si iniziò a sperimentare l’addizione di fluoro nelle acque potabili dello stato di New York, ed in seguito in Australia ed in alcune zone della Gran Bretagna, allo scopo dichiarato di prevenire la carie nella popolazione. La fluorazione delle acque è invece proibita in Belgio, Danimarca, Olanda e Francia; in Spagna e Germania ogni decisione è rimessa alle autorita’ locali ed in Italia non esiste una legge specifica a riguardo.
I valori di fluoro utili al nostro organismo sono molto vicini a quelli tossici, per cui una somministrazione non mirata e personalizzata comporta forti rischi di sovradosaggio ed avvelenameti cronici, con conseguenti deformazioni dello scheletro, macchie allo smalto dei denti, osteosclerosi, disturbi neurologici, danni alla tiroide e persino tumori. Secondo alcuni studi infatti il 10% dei fluoridi non si deposita nei denti e nelle ossa, bensì in organismi come i reni, il floruro ha effetti negativi sul sistema nervoso centrale, determina alterazioni comportamentali, deficit cognitivi, ha effetto sul sistema nervoso del feto in sviluppo anche in dosi non tossiche per la madre. Inoltre, il fluoruro di calcio presente in natura è ben diverso dal sodiosiliciofluoride (Na2SiF6) aggiunto nelle acqua potabili, un residuo industriale difficilmente smaltibile e tossico.

Altre sostanze inorganiche tossiche

Esistono numerosi minerali tossici nei rifornimenti idrici e normalmente sono contenuti in livelli elevati. Gli impianti di trattamento e potabilizzazione fanno un ottimo lavoro riducendoli a livelli di sicurezza. Essi possono penetrare nell’acqua superficiale o freatica attraverso sorgenti naturali, scarichi industriali, scorrimenti da aree agricole o urbane, dalle pareti dei condotti idrici o persino fonti domestiche.
L’elenco delle sostanze organiche che si possono trovare nell’acqua potabile come residuo di lavorazioni industriali è lungo, vengono qui di seguito elencati e brevemente descritti i più diffusi.

Fosfati
I fosfati presenti nell’acqua provengono principalmente da detersivi e concimazioni e livelli superiori a 0.1 mg/l sono indice di inquinamento. Il problema principale interessa la flora e la fauna che è molto sensibile alla presenza di fosfati per loro letali.

Solfati
Si tratta di sali di acido solforico combinati con ioni di metalli. In natura le acque possono contenere piccole quantità di fosfati, ma essi sono principalmente immessi nei corpi idrici dall’atmosfera e nell’atmosfera da traffico stradale, industrie e produzione energetica. Lo zolfo ossidato in atmosfera puo’ tornare sul terreno sottoforma di piogge acide, causando gravi problemi ambientali.

Nitrati e nitriti
I nitrati sono la fonte principale di azoto per le piante e i costituenti essenziali degli acidi nucleici e degli amminoacidi. Un contenuto di nitrati intorno a 10 mg/l nell’acqua viene considerato normale e naturale. Altre concentrazioni sono dovute all’intervento dell’uomo (concimazione, inquinamento atmosferico dovuto a trasporto). Il probema risultante dall’eccessiva presenza di nitrati è dovuto alla tossicità dei nitrati sull’organismo: essi vengono trasformati nei nitriti all’interno dell’organismo o in nitrosamine cancerogene a partire dai nitriti.

Alluminio (Al)
L’alluminio è molto abbondante sulla crosta terrestre, ma è poco importante per la nutrizione umana. Esso può presentare effetti tossici anche in piccole quantità che si manifestano sul sistema nervoso, ma gli effetti sulla salute dell’assunzione di alluminio tramite acqua sono ancora oggetto di dibattito.
Normalmente non si trova una concentrazione di alluminio superiore ai 200 mg/l nell’acqua potabile. Se una persona beve 1.5 litri di acqua al giorno essa assume non più di 300 mg/giorno di Al dall’acqua, quantità irrisoria se confrontata con quella assunta tramite cibo (10-20 mg/giorno). Non esistono prove che dimostrano che l’alluminio assunto tramite acqua sia più solubile, e quindi più facilmente assimilabile dall’organismo, rispetto a quello contenuto nel cibo. A causa di tutte queste incertezze non esistono per il nomento regole sulle concentrazione di questo metallo ammesse nell’acqua potabile. L’OSM raccomanda una concentrazione non superiore ai 20 mg/l.

Arsenico (As)
L’arsenico può essere tossico anche in dosi relativamente basse, ma quello presente negli alimenti (in quantità da 0.01 a 1.5 mg per kg di peso secco) ha una valenza diversa, svolgendo alcune funzioni metaboliche benefiche per il nostro organismo. La sua tossicità varia quindi molto in base alle concentrazioni.

Piombo (Pb)
Il piombo agisce come veleno già in dosi di microgrammi, interferendo con la formazione dell’emoglobina e con la funzionalità del sistema nervoso centrale. Esso è dannoso soprattutto per i bambini che possono soffrire di disturbi neurologici e comportamentali a lungo termine. Le maggiori fonti di piombo sono vernici, scarichi di automobili, cibo e acqua. La Direttiva Europea sull’acqua per il consumo umano 98/93/EC stabilisce che il limite massimo di piombo in acqua potabile deve scendere, dagli attuali 50 mg/l, a 10 mg/l entro il 25 Dicembre 2013. Il problema in Italia è che molte tubature contengono piombo e acqua acida, morbida, a basso tenore di fosfati o che ristagna per lungo tempo nella tubatura rischia di assorbire piombo.
Esistono alcuni accorgimenti che possono essere presi per ridurre il contenuto di piombo nell’acqua potabile:

  • far scorrere l’acqua prima di berla, in quanto l’acqua stangnante in tubatura tende ad accumulare piombo; per evitare spreco d’acqua si consiglia di raccogliere l’acqua che si fa scorrere in bottiglie e recipienti per un successivo utilizzo;
  • non utilizzare acqua calda proveniente dal rubinetto durante la preparazione del cibo, in quanto l’acqua calda dissolve piu’ facilmente il piombo rispetto a quella fredda;
  • bisognerebbe anche rimuovere periodicamente detriti e scorie dalle tubature;
  • acquistare un filtro per acqua domestica e’ sicuramente efficace per la rimozione del piombo.

Cadmio (Cd)
Il cadmio e’ un metallo pesante altamente tossico, ritenuto cancerogeno. La sua azione dannosa e’ simile a quella del piombo ed esso puo’ essere rilasciato all’acqua potabile dalle tubature di ferro zincato, in quanto lo zinco contiene sempre una certa quantita’ di cadmio.

Mercurio (Hg)
Il mercurio puo’ essere tossico o meno, a seconda dei suoi legami chimici. L’OSM suggerisce un assunzione di 0.3 mg/giorno per una persona del peso di 60 kg. Il mercurio puo’ entrare nelle falde acquifere o nelle acque superficiali attraverso scarico di inquinanti industriali in fiumi ed estuari o percolazione da discariche di rifiuti tossici, oppure attraverso il rilascio di mercurio da parte di vulcani, attività sotterranea sismica, incenerimento e combustione di combustibili fossili. Tale mercurio rilasciato in atmosfera è molto leggero, quindi può muoversi fino a grandi distanze dalla sorgente e quindi ricadere sulla superficie terrestre nelle gocce di pioggia penetrando nei nostri corpi idrici.
Tuttavia il mercurio non si riscontra come sostanza inquinante nelle nostre acque potabili.

Amianto
L’amianto può raggiungere l’acqua potabile attraverso sorgenti naturali, tubature costruite da un composto di cemento ed amianto o dall’atmosfera. L’acqua dura sembra però indurre un rilascio minore di amianto rispetto all’acqua povera di sali, che risulta invece molto più corrosiva.

Cloro (Cl)
La clorazione è attualmente il trattamento piu’ utilizzato in Italia per eliminare dall’acqua i batteri che potrebbero causare problemi sanitari. La legislazione italiana ammette 30 mg/l di cloro mentre le linee guida della direttiva europea segnalano 1 mg/l e precisano che la concentrazione dovrebbe essere la più bassa possibile. Secondo studi condotti a livello internazionale l’assunzione di composti che si formano a seguito di reazione del cloro con i microorganismi (trialometani) può contrubuire all’aumento di tumori delle vie uro genitali.
Se quando si apre il rubinetto si sente l’odore di cloro tipico delle piscine si consiglia di versare l’acqua in un contenitore largo e lasciarlo aperto o semiaperto per circa mezz’ora. Infatti il cloro e’ molto volatile e tende a fermarsi sulla superficie dell’acqua. Per accelerare la dispersione del cloro si puo’ versare l’acqua ripetutamente da un contenitore all’altro o mescolare molto velocemente.

Composti chimici organici

I composti chimici organici sono sostanze che provengono direttamtente da materia di piante o animali. Per esempio le plastiche sono composti chimici organici formati da petrolio, che si origina da piante e animali. Esistono al giorno d’oggi oltre 100.000 composti chimici organici, che includono fertilizzanti sintetici, pesticidi, erbicidi, vernici, tinte, sapori e sostanze farmaceutiche. Molte di queste sostanze sono tossiche e molte sono state trovate nelle riserve idriche. Molto pericolosi sono i VOC (Volatile Organic Compounds), composti organici volatili, che sono assorbiti dalla pelle se essa entra in contatto con acqua che li contiene.
Inoltre se il cloro usato per la disinfezione dell’acqua entra in contatto con quesi composti chimici organici si possono formare i trialometani, sostanze cancerogene.

Fitofarmaci
I fitofarmaci sono tra le sostanze maggiormente sotto accusa per l’inquinamento delle falde. Non ci dilungheremo nella descrizione del loro uso ed abuso, ma a tutti sono note le situazioni di pozzi chiusi. Anche se l’inquinamento delle falde dovesse cessare da subito, cosa praticamente impossibile, il suolo e l’acqua impiegherebbero un certo tempo per ristabilirsi. Non si sa ancora molto sui legami chimici che queste sostanze formano, ma i metaboliti possono essere molto più tossici delle sostanze di partenza.

Tensioattivi
Sono le sostanze usate nei detersivi per ridurre la tensione di superficie dell’acqua permettendole di bagnare meglio i tessuti. Tutti noi usiamo sostanze a base di tensioattivi, che sono poi responsabili dell’inquinamento dell’acqua che beviamo. Essi infatti si trovano anche in cosmetici, prodotti antigeli, collanti, colori. Possiamo contribuire a ridurre questa fonte di inquinamento usandone solo la quantità minima idispensabile o scegliendo tensioattivi biodegradabili.

Inquinamento microbiologico
I microorganismi includono batteri, virus e parassiti.
I batteri sono attentamente monitorati nei rifornimenti idrici pubblici, in quanto possono essere responsabili di gravi malattie quali tifo, colera, epatite, ecc. e la loro presenza può comunque essere facilmente rilevata. I batteri vengono facilmente uccisi grazie all’aggiunta di cloro.
Anche i virus sono molto abbondanti nei rifornimenti idrici e sono molto più difficili da individuare. Anche la maggior parte dei virus sono probabilmente uccisi tramite clorazione, e comunque la maggior parte di quelli trasportati dall’acqua sono troppo deboli per recare danno agli esseri umani.
Il terzo gruppo di microorganismi comunemente presenti in acqua sono i parassiti, come la giarda ed il criptosporidio. Essi sono molto resistenti e possono essere presenti in acqua di rubinetto anche se è presente un sistema di trattamento.
Quando l’acqua potabile deve essere trasportata per lunghe distanze, si presenta il problema di un possobile inquinamento, attraverso il contatto dell’acqua con superfici porose o materiali sintetici che sono un terreno ideale per i microorganismi. Un particolare tipo di infezione che puo’ essere trasmessa attraverso l’acqua è la legionella. Il rischio si presenta soprattutto nel fare la doccia o nell’usare idromassaggi, perchè i batteri di legionella pneumofila trovano un ambiente di sviluppo ideale tra i 37 e i 45 C.

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